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In un oggettino, una visione

In ringraziamento ad A.P.

Aprile 1950

 

S’apre la porta, e nella scuola appare

lo “Schizzo”, e un involtino, a nome tuo,

depone sulla cattedra, col suo

tipico sorrisetto, e poi scompare.

 

In quell’involtino c’è un bosco montano,

una casetta nitida, la neve…

Io m’incanto in un sogno dolce e lieve.

Fugge il pensier nostalgico lontano.

 

Svaniscono le mura… Sul Matese

mi veggo, e sento l’ulular del vento.

Provo lo sforzo di spossanti ascese…

 

E penso a te commosso, ed al cortese

tuo gesto, ed un bisogno in cuore sento

delle montagne, che il tuo dono accese.

 

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